Funzione visiva e prestazione nel tennis
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Funzione visiva e prestazione nel tennis
In uno sport veloce come il tennis in cui la reattività è basilare per la prestazione, la funzione visiva assume un ruolo prioritario
di Rodolfo Lisi
INTRODUZIONE
È facile immaginare come gli atteggiamenti quotidiani, il comportamento e le abitudini siano influenzati dalla esperienza percettiva, dovuta, per più di due terzi, ad informazioni sensoriali visive.
“Imparare a vedere”, cioè, rappresenta una forma di educazione sensoriale, percettiva, cognitiva e comportamentale che fin dall’infanzia nessuno ci ha mai insegnato e, quindi, gran parte della nostra efficienza nella vita e nello sport è lasciata al caso. La relazione fra funzione visiva, personalità umana, comportamento generale, atteggiamenti e tratti della personalità sono state intuite ed anche sottoposte a verifiche sistematiche sia in sede di psicologia scientifica che in varie circostanze della cooperazione interdisciplinare.
La percezione visiva è caratterizzata da processi di elaborazione, selezione, confronto, memorizzazione nei quali, oltre alle informazioni visive, partecipano quelle di altri sistemi sensoriali, in particolare vestibolare, propriocettivo, tattile e uditivo. Il fatto che esista una multimodalità sensoriale per generare il processo percettivo visivo significa che esiste una precisa necessità, durante i programmi di allenamento, nel dirigere le attenzioni verso procedure che non siano fini a se stesse, ma che producano stimolazioni multisensoriali orientate ad ottenere un processo di integrazione.
L’IMPORTANZA DEL SISTEMA VISIVO NEL TENNIS
Nel tennis, la scelta del tempo è la chiave per una performance ottimale. Abernethy, come molti altri autori, dà molta importanza al timing ed all’anticipo, capacità di visualizzare un evento e prepararsi ad esso prima ancora che accada. Molte prestazioni non sono ottimali non tanto perché l’atleta compie fisicamente un movimento sbagliato, ma perché lo compie nel momento sbagliato. Va ricordato che il sistema visivo è la miglior “macchina del tempo” che l’uomo possiede e, spesso, anche una maggior potenza fisica non riesce a compensare un’adeguata o insufficiente elaborazione di informazioni sulla scelta del tempo. La variabile temporale, e quindi il movimento e la velocità apparente degli oggetti, è influenzata dalla quantità di energia radiante assorbita da entrambi gli occhi. Se una persona fissa con entrambi gli occhi uno stesso oggetto in movimento ma ad un occhio arriva meno quantità di energia, la percezione del movimento e la velocità vengono percepite in modo alterato. La reazione motoria al movimento dell’oggetto, che si ha nel colpire la pallina, è il risultato finale di una sequenza di fenomeni concatenati che avvengono, per ciascuna persona, in modo estremamente variabile. Il fenomeno è inizialmente a livello oculare in quanto l’oggetto produce una stimolazione retinica. Se gli occhi si muovono per seguire il movimento dell’oggetto, le informazioni di movimento verranno fornite sia dal variare di dimensioni dell’immagine sulla retina, sia dai muscoli oculomotori che regolano il movimento dei bulbi oculari. Durante questa fase, peraltro molto breve se l’oggetto è veloce, è estremamente importante che le abilità visive del tennista siano adeguatamente sviluppate ed allenate a percepire in tempi rapidi uno stimolo con quelle determinate caratteristiche. Occorre, per esempio, che la velocità di messa a fuoco sia rapida, che l’oggetto sia fissato correttamente e contemporaneamente da entrambi gli occhi e che questi si muovano in modo sufficientemente uniforme per poterlo seguire durante tutta la traiettoria.
A questo punto, milioni di stimoli retinici vengono inviati al cervello dove contemporaneamente confluiscono anche una miriade di altre informazioni, che provengono dagli altri sistemi sensoriali. Il cervello si trova quindi ad elaborare un insieme di informazioni che, oltre ad essere visive, tengono conto della postura del corpo, dell’inclinazione della testa, dello stato di equilibrio, e rispettando anche alcune priorità. Se, per esempio, “Giovanni” mentre sta fissando l’oggetto in movimento perde l’equilibrio ed è in procinto di cadere, il suo cervello probabilmente terrà molto più in considerazione le informazioni provenienti dal sistema vestibolare e propriocettivo piuttosto che quelle visive riguardanti la pallina, che verranno quindi in parte ignorate. In questo caso, l’attenzione viene spostata verso le funzioni che risultano gerarchicamente prevalenti in quel momento. Per un giocatore di tennis non abituato ad affrontare determinate situazioni, evitare di scivolare può essere attitudinalmente più importante che colpire la pallina. A livello cerebrale, ogni fenomeno percettivo viene confrontato con una sorta di banca dati che rappresenta la nostra esperienza, che è nata con noi il primo giorno di vita e che viene continuamente aggiornata. L’evento percettivo può possedere più o meno correlazioni con la nostra passata esperienza: tali correlazioni determinano il significato della percezione.
Il significato della percezione, a sua volta, ha un peso rilevante nell’agire: il tempo che impieghiamo a decifrarlo è tempo che rubiamo ad un’azione rapida ed accurata. (1) Nel tennis, dunque, l’informazione visiva è, in genere, fondamentale. Lo studio della funzione visiva assumerà un carattere importante nel bambino che si dedica al tennis, sia per evidenziare la presenza di difetti (Tab. 1), sia per meglio valutare la possibilità futura di praticare con soddisfazione l’attività agonistica. Un ruolo importante è svolto anche dagli allenatori e da tutti coloro che hanno la possibilità di seguire quotidianamente i giovani atleti, captandone qualità e attitudini fisiche e psichiche; nel caso della vista possono essere in grado di osservare eventuali comportamenti anormali (difficoltà nella visione notturna, tendenza a strizzare le palpebre continuamente, cefalea frontale e orbitaria dopo affaticamento fisico), tenendo presente inoltre che tra le cause di difficoltà nello svolgimento di un’attività sportiva o in presenza di un improvviso calo di rendimento, vi possono essere problemi legati all’apparato visivo. (2)
TAB. 1 – DISTURBI DELLA PERFORMANCE VISIVA IN SEGUITO AD ATTIVITÀ FISICA
(Tratto da: “L’occhio e lo Sport: la funzione Visiva nell’attività sportiva” di A. Manganotti, I. Sfragara, 1997)
– La fatica diminuisce l’acuità visiva (fondamentale in molte attività sportive – tiro a segno, sport motoristici e aerei, TENNIS – la cui pratica, senza un normale grado di acuità, non potrebbe essere immaginata ) e la sensibilità del campo visivo, e può compromettere la visione binoculare.
– Le vibrazioni sonore (sport meccanici o al chiuso) alterano il senso cromatico e la percezione del rilievo e della profondità. Per contro, se l’impegno visivo è particolarmente importante, la percezione uditiva risulta diminuita.
– Le accelerazioni: i disturbi oculari provocati dall’accelerazione sono noti fin dagli esordi dell’aviazione. I suoi effetti dipendono da numerosi fattori (intensità, durata, rapidità d’insorgenza e senso di applicazione).
Nelle accelerazioni nel senso piedi-testa possiamo avere un offuscamento diffuso del campo visivo, il classico “velo grigio”, accompagnato da senso di pesantezza delle palpebre e difficoltà a muovere i bulbi; esso è seguito poi da un velo nero, premonitore di una imminente perdita di coscienza, legata a disturbi di origine circolatoria. Nelle accelerazioni negative nel senso testa-piede si possono verificare: scompenso delle eteroforie, emorragie congiuntivali e retiniche con cefalee violente, che precedono uno stato di confusione mentale e incoordinazione motoria.
– L’altitudine: L’apparato visivo risente della depressione barometrica: intorno ai 9000 metri può comparire l’obnubilazione visiva, sotto forma di annebbiamento accompagnato da fosfeni (sensazione di luci o lampi) periferici.
– L’ipossia disturba l’accomodazione, diminuisce il visus per lontano, può variare il senso cromatico;
a circa 3200 m c’è una perdita visiva del 25%, a 4900 m del 40%. Se avviene un adattamento progressivo le modificazioni si minimizzano.
– Le variazioni di illuminazione provocano vari disturbi: ad esempio, con l’abbagliamento si ha comparsa temporanea di uno scotoma positivo (cioè una macchia scura) e la perdita del senso cromatico; la durata dell’alterazione della performance visiva sembra aumentare in conseguenza della fatica, del fattore età, della esistenza di malattie croniche e, nella donna, nel periodo premestruale.
Infine se l’abbagliamento è disuguale, si verifica un disturbo della visione binoculare con alterazione della percezione del rilievo e della profondità.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
(1) Lisi R. Tennis e salute. Come migliorare il proprio tennis ed evitare inconvenienti psicofisici. Lombardo Editore, Roma, 2009.
(2) Manganotti A, Sfragara I. L’occhio e lo Sport: la funzione visiva nell’attività sportiva. Ed.Cierre Grafica, 1997
- gio2012Veterano
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
@drichichi@alice.it ha scritto: – L’altitudine: L’apparato visivo risente della depressione barometrica: intorno ai 9000 metri può comparire l’obnubilazione visiva, sotto forma di annebbiamento accompagnato da fosfeni (sensazione di luci o lampi) periferici.
– L’ipossia disturba l’accomodazione, diminuisce il visus per lontano, può variare il senso cromatico;
a circa 3200 m c’è una perdita visiva del 25%, a 4900 m del 40%. Se avviene un adattamento progressivo le modificazioni si minimizzano.
Concordo, l'ultima partita fatta sulla ISS i giocatori non vedevano nulla
- chiaraltAssiduo
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
Da quando uso le lenti a contatto sono molto migliorata, ma la luce forte o le zone di penombra o le zone chiaro/scuro sono per me un bel problema.
A volte ho l'impressione che le lenti a contatto rendano la luce piu' forte e fastidiosa.
Giusto oggi stavo pensando di prendere le lenti Oakley golf che parrebbero indicate per il tennis, dovrebbero essere le lenti che usa Trojcki, io al sole non riesco a giocare senza occhiali da sole, pero' la classica lente grigia non mette in risalto la pallina, mentre alcune lenti Oakley so che aumentano il contrasto degli oggetti.
Altro problema per me che sono miope e' il buio. Se il campo non e' illuminato bene al coperto o in serale faccio davvero fatica, sono spesso in ritardo sulla palla.
Sicuramente i top player alle velocita' ai cui giocano non hanno problemi di vista/sole, beati loro....
- kingkongyVeterano
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
Questa delle righe più grosse del 25% è proprio come dice Drichichi!
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
Io anni fa comprai i bolle competivision [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]chiaralt ha scritto:Mi interessa molto questo discorso della vista, in quanto per me influisce parecchio e non di poco sul mio tennis.
Da quando uso le lenti a contatto sono molto migliorata, ma la luce forte o le zone di penombra o le zone chiaro/scuro sono per me un bel problema.
A volte ho l'impressione che le lenti a contatto rendano la luce piu' forte e fastidiosa.
Giusto oggi stavo pensando di prendere le lenti Oakley golf che parrebbero indicate per il tennis, dovrebbero essere le lenti che usa Trojcki, io al sole non riesco a giocare senza occhiali da sole, pero' la classica lente grigia non mette in risalto la pallina, mentre alcune lenti Oakley so che aumentano il contrasto degli oggetti.
Altro problema per me che sono miope e' il buio. Se il campo non e' illuminato bene al coperto o in serale faccio davvero fatica, sono spesso in ritardo sulla palla.
Sicuramente i top player alle velocita' ai cui giocano non hanno problemi di vista/sole, beati loro....
Purtroppo in caso di poca luce (dove ho molte difficoltà) non sono efficaci. Ottima soluzione al posto dei normali occhiali da sole sportivi perchè effettivamente contrastano molto bene il giallo (della palla) rispetto agli altri colori.
Nel mio caso quando mi trovo a giocare in campi poco illuminati tipo erba sintetica o superficie sintetica verde o blu non riesco praticamente a giocare perchè la velocità della palla unità a poca risoluzione visiva della stessa mi costringe ad essere sempre in ritardo (e passivo) sul colpo.
- chiaraltAssiduo
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
nello specifico del tennis sono migliori di un normale paio di occhiali da sole per lo sport perchè contrastano meglio il colore giallo della pallina oltre che essendo protettivi per il sole attenuano la luce (motivo per cui con luci artificiali o poca luce non vanno bene).chiaralt ha scritto:ah quindi mi stai dicendo che funzionano? riesci ad usarli anche in pieno sole? aumentano solo il contrasto o in qualche modo attenuano un po' la luce potente del sole?
come la maggior parte degli occhiali da sport sono leggeri, non si sfilano col movimento anche brusco e hanno proprietà antiappannamento.
costano cari, per cui fai le tue valutazioni.
- gio2012Veterano
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
infatti, lo stesso problema c'è con il challenger di Zermatt, è un vero casinokingkongy ha scritto:infatti, infatti... l'APT 250 K2 Open lo vogliono giocare sperimentalmente con le righe del campo più grosse, proprio perché i giudici ITF hanno sollevato il problema ipossia. Loro sostengono che in caso di righe regolamentari le partite potrebbero finire in rissa o durare 6 ore a suon di Occhio di falco.
Questa delle righe più grosse del 25% è proprio come dice Drichichi!
- kingkongyVeterano
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
Sono casini, ma di brutto!
- gio2012Veterano
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
però c'è qualche regola... se sto 12 ore attaccato al PC e poi entro in campo con luce artificiale... e ci vedo poco, ma la questione riguarda L'affaticamento visivo... che è una questione molto nota...
non è il caso di spendere soldi per occhiali che aumentano il contrasto, certo per chi ha problemi di vista le lenti potrebbero dover avere antiriflesso o polarizzazione, ma chi non ha problemi di vista...
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
- gio2012Veterano
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
Forse che la mia generazione é abituata a farsi andar bene quello che c'è...
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
- Mauro 66Fedelissimo
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
Facciamoci rispettare !
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
- Mauro 66Fedelissimo
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
Anche se ammetto che se potessi giocherei molto di più...
- chiaraltAssiduo
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
Mauro 66 ha scritto:Io gioco con gli occhiali che porto dì solito
Forse che la mia generazione é abituata a farsi andar bene quello che c'è...
Hai mai giocato con le lenti a contatto? E' un altro mondo....
da quando sono passata da occhiali a lenti a contatto ho migliorato il timing sulla palla.
E questa cosa me l'ha confermata sia un ottico che altri utilizzatori di LAC
Forse ha meno impatto per chi ha pochi problemi di vista
- chiaraltAssiduo
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
GMB ha scritto:nello specifico del tennis sono migliori di un normale paio di occhiali da sole per lo sport perchè contrastano meglio il colore giallo della pallina oltre che essendo protettivi per il sole attenuano la luce (motivo per cui con luci artificiali o poca luce non vanno bene).chiaralt ha scritto:ah quindi mi stai dicendo che funzionano? riesci ad usarli anche in pieno sole? aumentano solo il contrasto o in qualche modo attenuano un po' la luce potente del sole?
come la maggior parte degli occhiali da sport sono leggeri, non si sfilano col movimento anche brusco e hanno proprietà antiappannamento.
costano cari, per cui fai le tue valutazioni.
Grazie per la precisazione, pensavo funzionassero anche con poca luce, mi hai evitato una spesa inutile.
Il costo non e' basso, ma pari ad un paio di oakley scontati.
Leggevo da qualche parte che alcuni giocatori si trovano bene con le lenti fotocromatiche oakley. Mi piacerebbe provarle, in quanto io ho un paio di occhiali fotocromatici che pero' partono da una base un po' scuretta secondo me
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Re: Funzione visiva e prestazione nel tennis
da questo studio risulta che i bolle competivision non servono a nulla: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]chiaralt ha scritto:GMB ha scritto:nello specifico del tennis sono migliori di un normale paio di occhiali da sole per lo sport perchè contrastano meglio il colore giallo della pallina oltre che essendo protettivi per il sole attenuano la luce (motivo per cui con luci artificiali o poca luce non vanno bene).chiaralt ha scritto:ah quindi mi stai dicendo che funzionano? riesci ad usarli anche in pieno sole? aumentano solo il contrasto o in qualche modo attenuano un po' la luce potente del sole?
come la maggior parte degli occhiali da sport sono leggeri, non si sfilano col movimento anche brusco e hanno proprietà antiappannamento.
costano cari, per cui fai le tue valutazioni.
Grazie per la precisazione, pensavo funzionassero anche con poca luce, mi hai evitato una spesa inutile.
Il costo non e' basso, ma pari ad un paio di oakley scontati.
Leggevo da qualche parte che alcuni giocatori si trovano bene con le lenti fotocromatiche oakley. Mi piacerebbe provarle, in quanto io ho un paio di occhiali fotocromatici che pero' partono da una base un po' scuretta secondo me
- gio2012Veterano
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