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taglia1964
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INGIUSTIZIA PROGRAMMATICA Empty INGIUSTIZIA PROGRAMMATICA

Gio 22 Dic 2022 - 14:59
Da anni le classifiche sembrano il frutto delle idiozie e delle convenienze di pochi.
Non è possibile che chi può giocare solamente rodei a punteggio ridotto, sia di fatto un tennista impossibilitato a salire di classifica in quanto solamente il 25% dei punti necessari alla difesa della classifica attuale o all'attacco del gradino superiore sia ottenibile da tornei a punteggio ridotto.
In pratica significa che un 4.1 che vince 8 tornei rodei (al meglio dei 3 set al 4) limitati 3.1 battendo sistematicamente tutti i giocatori di 3° categoria, l'anno successivo sarà retrocesso a 4.2

Questa è un'idiozia e fa si che ai rodei partecipino ormai solamente i giocatori che vogliono retrocedere o guadagnare qualche spicciolo in premi in denaro o natura.

Quello che davvero dovrebbe essere fatto è:

1) impedire ai giocatori più giovani di U14 di partecipare a tornei open
2) considerare al 75% i punti ottenuti con giocatori fino a U16 o O55 amenoché non si sia di pari età: U14, U16 allo stesso livello; U18, NOR, O35, O40 allo stesso livello; O45,  O50, O55, O60 allo stesso livello ecc. Inoltre un giocatore ad esempio O50 che batte un NOR di pari classifica, dovrebbe vedere il suo punteggio aumentato a 125% e, pertanto un NOR che batte un pari classifica O55 dovrebbe vedere il punteggio al 75%.

So che è difficile generare un metodo che sia "oggettivo" ma quel che è certo è che per un 3.4 battere un 3.1 in un torneo a punteggio ridotto è equivalente a batterlo in un torneo a punteggio normale.
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INGIUSTIZIA PROGRAMMATICA Empty Re: INGIUSTIZIA PROGRAMMATICA

Ven 23 Dic 2022 - 10:06
Il tema delle classifiche è sempre controverso e non è mai semplice trovare un metodo che si possa considerare universalmente valido.
Lasciando per un attimo da parte eventuali interessi della FIT nel far disputare più tornei possibile a tutti, il metodo è cambiato spesso e se non ricordo male in passato sono già state tentate alcune delle strade che proponi, come la decurtazione di punti nel caso di match contro Under o Over, oppure formule diverse per conteggiare i rodeo (all’inizio i match a punteggio ridotto erano tagliati di una certa percentuale che non ricordo, poi per un paio d’anni sono stati equiparati in toto ai match interi ed ora succede quello che citi tu, cioè possono contribuire solo a un massimo del 25% dei punti totali).
Ogni strada ha pro e contro; in generale sono abbastanza d’accordo sulle soluzioni che proponi, mentre penso che sia corretto dare un peso inferiore ai rodeo (in che modalità non lo so, forse non quella attuale), ma queste sono opinioni.

Quello che invece sostengo da un po’ è che nel tennis ci sia sempre un po’ di confusione tra la classifica FIT ed il valore assoluto del  giocatore.
Intendiamoci, è una confusione naturale e io sono il primo che cade involontariamente in questo tranello.

Il miglior giocatore del nostro club (escludendo vari maestri e ragazzi della serie C), è un veterano Over 55, che arrivò ad ottimi livelli con le vecchie classifiche anni ’90, mentre ora è 4.1, credo, perché disputa solo un paio di competizioni a squadre tra veterani, appunto. Vince sempre, ma la sua classifica FIT è ben lontana dal valore che potrebbe raggiungere se facesse regolarmente tornei (almeno 3.1/2.7).
Casi simili ce ne sono tanti a tutti i livelli: il fatto è che la classifica FIT esprime (più o meno correttamente) il valore di un giocatore che abbia la possibilità di fare almeno 5 o 6 tornei all’anno, meglio se una decina.

Questo è giusto? Non saprei, forse. Il fatto è che penso che sia molto difficile trovare un metodo che pesi in modo congruo valore assoluto e possibilità di disputare più o meno match nel corso dell’anno…

Però discussione sempre molto interessante, grazie dello spunto [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
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