Quanto tempo prima mangiate ??
- cinzia78Nuovo arrivato
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Quanto tempo prima mangiate ??
Ciao a tutti ! E' il primo messaggio che scrivo (anche se vi seguo in sordina da tempo ...)e spero di essere chiara .. Partendo dal presupposto che probabilmente ho una digestione "particolarmente" lenta , vorrei chiedere a voi : quanto prima mangiate e cosa ? Vi descrivo i due casi + recenti dopo svariate partite perse o allenamenti malfatti ..
1)Colazione alle 8 : 2 gallette di riso e un velo di miele . Allenamento alle 10 : dopo 15 min. non respiro + , mancano di conseguenza gambe e "testa"..
2)Pranzo alle 12 : 80 gr. pasta in bianco (filo d'olio e un cuccihiaino di grana) Partita di torneo: dopo 25 -30 min. (x fortuna ero avanti 5-0) , il fiato sui denti , non riesco a recuperare il respiro , gambe di legno , senso di vomitino in crescita , testa in panne .. ( ho vinto x la tenacia )
Il mio allenatore mi ha consigliato le maltodestrine , le conoscete o le usate ?? Giuro , se gioco la mattina o pausa pranzo vado a "digiuno" , manco andassi a fare un prelievo
- onehandedbackhandFedelissimo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
Sonny Liston ha scritto:PistolPete ha scritto:Beh, io ho letto di Barry Sears e della sua Dieta a Zona quando sfogliavo riviste di bodybuilding... ma ho letto anche di diete low-carb, dieta mediterranea, dieta vegetariana, dieta paleolitica, dieta del gruppo sanguigno (esistono)... tendenzialmente ognuno magnifica la propria, sostenendo - spesso portando riferimenti scientifici - che tutto il resto del mondo mangia male e si ammala/muore per questo.
Rimane il fatto che, alle ultime Olimpiadi, i due terzi dei medagliati seguivano la Zona di Sears...
Io pernso che tutte le diete LOW-Carb siano senz'altro più valide della cosiddetta "mediterranea".
dipende...! La low carb è utile in fase di dimagrimento, ma se devi sostenere almeno 3 sedute di allenamento a settimana e ti fai mancare l'apporto nutrizionale derivante da carboidrati (almeno quelli semplici) vai in iperacidosi oltre ad andare incontro ad un'alterazione della funzionalità epatica. La low carb, così come la PSMF, sono estremizzazioni di regimi alimentari e quindi scorrette se prolungate nel tempo. Almeno prima e subito dopo lo sforzo fisico i carbo rappresentano un elemento imprenscindibile di una dieta sana (prima come energetico e dopo per ristabilire le riserve di glucogeno nei muscoli per un pronto recupero). Ovviamente abbondare di carboidrati non è neanche un bene, ma quei 150 gr al giorno non devono mancare perchè non è un problema solo di nutrimento muscolare ma anche e soprattutto un fondamento a livello cerebrale (provate ad adottare una dieta priva di zuccheri e il mal di testa vi distruggerà).
- OspiteOspite
Re: Quanto tempo prima mangiate ??
onehandedbackhand ha scritto:
dipende...! La low carb è utile in fase di dimagrimento, ma se devi sostenere almeno 3 sedute di allenamento a settimana e ti fai mancare l'apporto nutrizionale derivante da carboidrati (almeno quelli semplici) vai in iperacidosi oltre ad andare incontro ad un'alterazione della funzionalità epatica. La low carb, così come la PSMF, sono estremizzazioni di regimi alimentari e quindi scorrette se prolungate nel tempo. Almeno prima e subito dopo lo sforzo fisico i carbo rappresentano un elemento imprenscindibile di una dieta sana (prima come energetico e dopo per ristabilire le riserve di glucogeno nei muscoli per un pronto recupero). Ovviamente abbondare di carboidrati non è neanche un bene, ma quei 150 gr al giorno non devono mancare perchè non è un problema solo di nutrimento muscolare ma anche e soprattutto un fondamento a livello cerebrale (provate ad adottare una dieta priva di zuccheri e il mal di testa vi distruggerà).
Guarda che Low-Carb non significa No-Carb...
Nella fattispecie, la dieta a Zona (che mi pare tu non conosca nel dettaglio, leggendo quello che scrivi) fornisce il 40% dell'introito totale di calorie da zuccheri (a basso indice glicemico)...
Quindi i Carboidrati non mancano di sicuro!
- onehandedbackhandFedelissimo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
Sonny Liston ha scritto:onehandedbackhand ha scritto:
dipende...! La low carb è utile in fase di dimagrimento, ma se devi sostenere almeno 3 sedute di allenamento a settimana e ti fai mancare l'apporto nutrizionale derivante da carboidrati (almeno quelli semplici) vai in iperacidosi oltre ad andare incontro ad un'alterazione della funzionalità epatica. La low carb, così come la PSMF, sono estremizzazioni di regimi alimentari e quindi scorrette se prolungate nel tempo. Almeno prima e subito dopo lo sforzo fisico i carbo rappresentano un elemento imprenscindibile di una dieta sana (prima come energetico e dopo per ristabilire le riserve di glucogeno nei muscoli per un pronto recupero). Ovviamente abbondare di carboidrati non è neanche un bene, ma quei 150 gr al giorno non devono mancare perchè non è un problema solo di nutrimento muscolare ma anche e soprattutto un fondamento a livello cerebrale (provate ad adottare una dieta priva di zuccheri e il mal di testa vi distruggerà).
Guarda che Low-Carb non significa No-Carb...
Nella fattispecie, la dieta a Zona (che mi pare tu non conosca nel dettaglio, leggendo quello che scrivi) fornisce il 40% dell'introito totale di calorie da zuccheri (a basso indice glicemico)...
Quindi i Carboidrati non mancano di sicuro!
so cosa significa low carb e non ho mai detto che la zona non fornisca carbo (prescindendo dal fatto che la reputo una dieta che ti fa raggiungere i risultati in maniera errata, ma su questo ci sarebbe da scrivere un trattato).
Il libro di Berry Sears lo conosco a memoria altrimenti non avrei la presunzione di scrivere su questo argomento (quindi hai dedotto male) e contrariamente a quanto pensi la dieta a zona e la low carb sono due cose completamente diverse!
- OspiteOspite
Re: Quanto tempo prima mangiate ??
onehandedbackhand ha scritto:Sonny Liston ha scritto:onehandedbackhand ha scritto:
dipende...! La low carb è utile in fase di dimagrimento, ma se devi sostenere almeno 3 sedute di allenamento a settimana e ti fai mancare l'apporto nutrizionale derivante da carboidrati (almeno quelli semplici) vai in iperacidosi oltre ad andare incontro ad un'alterazione della funzionalità epatica. La low carb, così come la PSMF, sono estremizzazioni di regimi alimentari e quindi scorrette se prolungate nel tempo. Almeno prima e subito dopo lo sforzo fisico i carbo rappresentano un elemento imprenscindibile di una dieta sana (prima come energetico e dopo per ristabilire le riserve di glucogeno nei muscoli per un pronto recupero). Ovviamente abbondare di carboidrati non è neanche un bene, ma quei 150 gr al giorno non devono mancare perchè non è un problema solo di nutrimento muscolare ma anche e soprattutto un fondamento a livello cerebrale (provate ad adottare una dieta priva di zuccheri e il mal di testa vi distruggerà).
Guarda che Low-Carb non significa No-Carb...
Nella fattispecie, la dieta a Zona (che mi pare tu non conosca nel dettaglio, leggendo quello che scrivi) fornisce il 40% dell'introito totale di calorie da zuccheri (a basso indice glicemico)...
Quindi i Carboidrati non mancano di sicuro!
so cosa significa low carb e non ho mai detto che la zona non fornisca carbo (prescindendo dal fatto che la reputo una dieta che ti fa raggiungere i risultati in maniera errata, ma su questo ci sarebbe da scrivere un trattato).
Il libro di Berry Sears lo conosco a memoria altrimenti non avrei la presunzione di scrivere su questo argomento (quindi hai dedotto male) e contrariamente a quanto pensi la dieta a zona e la low carb sono due cose completamente diverse!
La dieta a Zona... è da annoverare, di fatto tra le diete "Low Carb"... considerato che i nutrizionisti "classici" consigliano almeno il 60% di carboidrati nell'approccio alimentare.
Ovviamente ci sono diete con carbidrati più bassi della Zona, come la Metabolica (Dr Di Pasquale), la Atkins, la Scarsdale, La Paleolitica ed infinite altre.
Comunque, non concordo DI UNA VIRGOLA con le cose che hai scritto.
Anzi... le trovo CLAMOROSAMENTE sbagliate.
Ovviamente, ognuno di noi due resterà della propria opinione....
Non trovano punti di accordo i luminari dell'alimentazione, figurati due Forumisti come noi!
- onehandedbackhandFedelissimo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
ma giusto per parlare, se vuoi, potresti dirmi cosa trovi clamorosamente sbagliato? Almeno così cambio lavoro..
Visto che sei in totale disaccordo ti riporto solo un breve cenno di un passo che probabilmente potrai trovare anche sul web, altrimenti ti consiglio una lettura in privato se vuoi.. Tutti dovremmo sapere che la FDA (Food and Drug Administration) è stata costretta in questi anni ad equipararsi ai dettami della OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) circa le quantità di principi nutritivi riportate nelle diete e questo accade proprio per evitare che i vari Sears, Montignac, Atkins, Stillman, Scarsdale, Lemme, Ducan (diete di cui tu senz'altro avrai sentito parlare..) vendano a poco prezzo e con pochi sacrifici patologie irreparabili (evito di elencarle per non rabbrividire ogni volta)..
Detto questo, sulla Low Carb da te equiparata alla Zona (erroneamente per me) prevede un introito calorico nel fabbisogno quotidiano di carboidrati pari e non più di 50 gr die. La Zona invece il 40% delle calorie e in un adulto con fabbisogno di 2000 (mi tengo basso, per un tennista parliamo di 2500 kcal almeno!) e tradotto di 800 Kcal derivanti da carbo. Se quindi dividiamo 800 kcal per 4,2 kcal (l'equivalente di 1 gr di carbo) la dieta a Zona importa almeno 190 gr di carboidrati, praticamente una normocalorica mediterranea che il buon Sears (pace all'anima sua) ha ripropinato con aggiunta di effetti collaterali ai suoi seguaci..
Sia ben inteso, tutto questo per il gusto di chiacchierare, l'età della gara a chi ce l'ha più lungo l'ho passata da diversi lustri...
- OspiteOspite
Re: Quanto tempo prima mangiate ??
onehandedbackhand ha scritto:Sonny, qui nessuno vuole convincere nessuno di niente, figurati !
ma giusto per parlare, se vuoi, potresti dirmi cosa trovi clamorosamente sbagliato? Almeno così cambio lavoro..
Visto che sei in totale disaccordo ti riporto solo un breve cenno di un passo che probabilmente potrai trovare anche sul web, altrimenti ti consiglio una lettura in privato se vuoi.. Tutti dovremmo sapere che la FDA (Food and Drug Administration) è stata costretta in questi anni ad equipararsi ai dettami della OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) circa le quantità di principi nutritivi riportate nelle diete
Sia ben inteso, tutto questo per il gusto di chiacchierare, l'età della gara a chi ce l'ha più lungo l'ho passata da diversi lustri...
Comincio dal fondo... per dirti che io , avendo circa 3 lustri più di te (purtroppo) non ho nessuna voglia/intenzione a fare a gara a chi ce lo ha più lungo...
Al massimo potrei vincere una gara a chi ce lo ha più moscio!
Immagino che tu possa fare il medico/dietologo/nutrizionista.
Ed il titolo non lo discuto.
Resta il fatto che ci sono EMINENTI dietologi/biochimici/nutrizionisti che pensano che le tabelle della OMS siano una marea di minkiate...
Io penso (e sono in buona compagnia) che i cereali siano un alimento "spazzatura"... e che alla lunga danneggino il nostro corpo.
D'altronde sono solo poche migliaia di anni che l'uomo ha iniziato a coltivare e nutrirsi di cereali (tendenzialmente siamo allergici, in diverse misure, al glutine)...
Mentre per centinaia di migliaia di anni è stato un cacciatore-raccoglitore: carne, frutta, bacche...
Ed in questo non siamo cambiati.
poi... consentimi: la FDA e la OMS non potrebbe MAI sostenere che la dieta ideale sarebbe mangiare:
Carne, pesce, frutta fresca/secca e verdure in quantità.
Per il semplice motivo che SOLO I RICCHI potrebbero nutrirsi correttamente...
... condannando non solo il terzo mondo, ma anche le classi meno abbienti del modo occidentale ad una alimentazione di SERIE B.
Visto che poi sei del ramo... ti vorrei chiedere una cortesia:
Mi potresti linkare uno studio scientifico PUBBLICATO su rivista medica accreditata, che dimostrerebbe che una dieta IPERPROTEICA, in soggetti SANI, possa portatre a problemi e patologie renali o epatiche?
Grazie.
- onehandedbackhandFedelissimo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
sulle ultime 3 righe glisso volontariamente perchè probabilmente non sei a conoscenza della gluconeogenesi e di cosa comporta un aumento di urea nel nostro corpo. Non c'è bisogno di uno studio scientifico per rispondere a quella domanda Sonny...
- OspiteOspite
Re: Quanto tempo prima mangiate ??
onehandedbackhand ha scritto:(tralasciando la morale ) non discuto le tue opinioni in quanto soggettive, ci mancherebbe..
sulle ultime 3 righe glisso volontariamente perchè probabilmente non sei a conoscenza della gluconeogenesi e di cosa comporta un aumento di urea nel nostro corpo. Non c'è bisogno di uno studio scientifico per rispondere a quella domanda Sonny...
Semplicemente, uno studio scientifico pubblicato non esiste.
La Gluconeogenesi la conosco da quando tu non conoscevi la differenza tra le Donne ed i Soldatini (per una mera questione anagrafica).
Comunque, leggendoti, ho molti dubbi che tu abbia qualche titolo accademico di nutrizione... anche il minimo.
E ribadisco il mio invito, "Dottore": linkami lo studio che ti ho chiesto che dimostra quello che scrivi.
Ma... continuerai ad "aggirare" la domanda... e non potrai mai linkare ciò che non esiste.
Perchè ti ribadisco ANCORA quello che sostengo io:
"NON ESISTE AL MONDO UNO STUDIO SCIENTIFICO PUBBLICATO (su rivista accreditata) CHE DIMOSTRI CHE UNA DIETA IPERPROPTEICA (in individui sani) COMPORTI PATOLOGIE RENALI OD EPATICHE"
Con buona pace di quelli che la osteggiano.
- onehandedbackhandFedelissimo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
Comunque 5 minuti li perdo volentieri e ti linko subito quanto da te richiesto..ma non per te e le tue convinzioni, ma per chi potrebbe darti credito e trovarsi in un mare di problemi..con la salute non si scherza....
- OspiteOspite
Re: Quanto tempo prima mangiate ??
onehandedbackhand ha scritto:non buttarla sul vago e sulla polemica Sonny... rischi di fare una cattiva figura ad avere certezze senza un fondamento..
Comunque 5 minuti li perdo volentieri e ti linko subito quanto da te richiesto..ma non per te e le tue convinzioni, ma per chi potrebbe darti credito e trovarsi in un mare di problemi..con la salute non si scherza....
Vedi... a differenza tua (che hai detto di essere del mestiere, forse millantando)... io ho sempre detto di NON essere un nutrizionista, e che tutti devono consultare un medico.
Visto che hai detto che sei del mestiere... potrei conoscere il tuo titolo sulla nutrizione?
Te ne sarei grato.
- onehandedbackhandFedelissimo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
( trattato di Fisiopatologia, tesi di laurea di "pinco pallino" all'Università la Sapienza di Roma - relatore "un amico tennista" )
L'omeostasi glicidica è la risultante di complesse interazioni tra numerose e diverse influenze ormonali, metaboliche e nervose che agiscono su differenti substrati per mezzo di attività enzimatiche specifiche.
Le fonti dalle quali deriva il glucosio circolante sono due: assorbimento dal tubo digerente e produzione a livello epatico. Nel continuo equilibrio tra utilizzazione periferica del glucosio e sua immissione in circolo, il fegato rappresenta l'organo chiave, capace di captare glucosio dal pool circolante e di immagazzinarlo sotto forma di glicogeno, di liberare glucosio in circolo dai depositi preformati, di sintetizzare lo zucchero a partire da molecole più piccole (gluconeogenesi)(fig.01).
Per alcuni organi e cellule, quali il cervello, la retina, la midollare del rene, i globuli rossi e i globuli bianchi, il glucosio rappresenta l'unico substrato utilizzabile. Il fabbisogno giornaliero imprescindibile di destrosio è nell'uomo adulto pari a circa 180g.
Il glucosio che entra nelle cellule viene trasformato in glucosio-6-fosfato, punto di partenza per tutte le successive vicende metaboliche intracellulari dello zucchero:
a. glicogenosintesi: formazione di glicogeno che rappresenta la forma di deposito dei carboidrati;
b. glicolisi con formazione di piruvato (due molecole di piruvato, per ogni molecola di glucosio);
c. ossidazione diretta attraverso la via dell'esosomonofosfato;
d. formazione di acido glucuronico;
e. formazione di esosamine e mucopolisaccaridi.
In ordine ad una schematizzazione del bilancio glicidico, tenendo conto che l'unica fonte di glucosio per l'organismo è rappresentata dagli alimenti, si possono distinguere due fasi principali:
a. fase (post)alimentare, che inizia subito dopo l'introduzione degli alimenti e termina quando la concentrazione dei substrati energetici è tornata ai valori precedenti l'ingestione di cibi;
b.fase del digiuno, che inizia quando termina la precedente e arriva fino alla introduzione di nuovi alimenti.
Nella prima fase, lo zucchero assorbito con gli alimenti, viene captato dalle cellule epatiche e immagazzinato sotto forma di glicogeno. Il principale stimolo alla glicogenosintesi epatica è rappresentato dall'aumento dei livelli di insulina circolanti, la cui secrezione da parte del pancreas endocrino è stimolata dai livelli ematici progressivamente crescenti di glucosio e aminoacidi. In questa fase, le concentrazioni epatiche di glicogeno variano da 20 a 80 g/kg di tessuto. Quando la captazione di glucosio da parte del fegato e la contemporanea utilizzazione periferica dello zucchero superano la quantità di esoso assorbita a livello intestinale, la glicemia tende a scendere ed ha inizio la seconda fase.
Nella fase del digiuno, la diminuzione dell'insulinemia e la contemporanea ipersecrezione di ormoni ad azione iperglicemizzante, quali il glucagone, le catecolamine, il cortisolo e il somatotropo, trasformano il fegato da un organo di captazione e deposito del glucosio ad un organo che lo produce e lo immette in circolo. La glicemia diventa così la risultante tra l'utilizzazione periferica di glucosio e la sua produzione epatica, quest'ultima rappresentata in diversa percentuale dalla glicogenolisi e dalla gluconeogenesi. La prima, ad es., rappresenta il 75% dell'output epatico di glucosio dopo 12 ore di digiuno, ma scende a meno del 10% dopo due giorni, in relazione al progressivo esaurimento delle scorte di glicogeno preformate.
Più lungo è l'intervallo di tempo intercorso dall'ultima assunzione di cibo, maggiore è il ruolo della gluconeogenesi nel mantenimento della omeostasi glicidica. La gluconeogenesi dipende strettamente da un adeguato apporto di substrati, e cioè aminoacidi (in particolare alanina), glicerolo, piruvato e lattato, che provengono dai processi di lipolisi e proteolisi. Anche in questa fase, il fattore ormonale più importante di regolazione è l'insulina, la diminuzione dei valori circolanti della quale - indotta dalla riduzione della glicemia- stimola la gluconeogenesi e favorisce la proteolisi e la lipolisi. Un ruolo certamente importante rivestono i glucocorticoidi, che favoriscono la gluconeogenesi e la liberazione di aminoacidi a livello muscolare, le catecolamine, il glucagone e l'ormone della crescita, nel loro insieme denominati "ormoni della controregolazione". Tra questi, il glucagone e l'adrenalina rispondono più prontamente degli altri e prima che la glicemia abbia raggiunto valori francamente ipoglicemici, raggiungono concentrazioni plasmatiche molto elevate e dipendenti dalla velocità di discesa della glicemia. In sostanza, la controregolazione non è un fenomeno con una soglia ben definita, ma una continua modulazione di secrezioni ormonali le concentrazioni ematiche delle quali sono inversamente correlate alla glicemia ed il cui fine è il mantenimento costante dei livelli glicemici, prevenendo prima che contrastando l'eventuale ipoglicemia.
Se appare evidente che l'ipoglicemia è un sintomo che si manifesta ogni qualvolta il continuo equilibrio tra produzione di glucosio e sua utilizzazione si sposta a favore di quest'ultima, è altrettanto chiaro che i meccanismi in grado di condurre all'ipoglicemia sono molteplici e differiscono in relazione alla fase (postalimentare e del digiuno) nella quale la stessa si manifesta.
Le ipoglicemie della fase postalimentare insorgono nel periodo di transizione in cui il fegato si deve trasformare da organo che capta e immagazzina glucosio a organo che produce e immette in circolo l'esoso. La loro causa va ricercata in una alterazione dell'equilibrio tra i diversi fattori che regolano le attività enzimatiche epatiche. Si tratta, in ogni caso, di disordini funzionali.
Le ipoglicemie della fase del digiuno si instaurano quando la produzione epatica di glucosio è minore della sua utilizzazione periferica. Le cause sono dunque da ricercare in un'inadeguata produzione dello zucchero e/o in una sua eccessiva utilizzazione. La prima può essere ricondotta ad una ridotta disponibilità di substrati, ad una ridotta funzionalità epatica, ad una alterazione dei fattori di regolazione; la seconda ad un'alterazione della bilancia ormonale o alla presenza di voluminosi tumori non endocrini che consumino elevate quantità giornaliere di glucosio.
La complessità e la molteplicità dei fattori omeostatici che presiedono al mantenimento di una glicemia costante e la pluralità delle loro azioni a diversi livelli e su diversi organi rendono ragione della frequenza con la quale si possono spesso riconoscere, alla base di una ipoglicemia manifesta, accanto alla causa principale, concause diverse che rappresentano spesso anche l'evento scatenante.
Sintomatologia
Il tessuto nervoso, ed in particolare il cervello, hanno bisogno di un continuo apporto di glucosio. Infatti, le scorte di glucosio e glicogeno a livello cerebrale sono pari a circa 0,5 mg/g di tessuto e sono sufficienti solo al fabbisogno energetico di qualche minuto. I sintomi a carico della sfera nervosa si manifestano nell'uomo quando la glicemia arteriosa è inferiore a 2,2 mmol/1 e sono generalmente i primi a comparire nel corso dell'ipoglicemia. In ogni caso, è necessario sottolineare come i sintomi dell'ipoglicemia siano estremamente multiformi, non specifici e non sempre presenti anche quando la glicemia sia oltremodo bassa. Il termine neuroglicopenia indica l'evento biologico che si avvera quando l'apporto di carboidrati diventa inadeguato al fabbisogno della cellula nervosa. La neuroglicopenia può manifestarsi in varia maniera: può essere acuta (il paziente cade in uno stato soporoso e finanche in coma nel giro di pochi minuti senza avvertire alcun segno premonitore), subacuta (il paziente permane in uno stato di sonnolenza senza perdere completamente conoscenza e rimane così anche per lungo tempo), cronica (più rara, si manifesta con cambiamenti di personalità e con manifestazioni psichiche complesse). Va anche aggiunto che un quadro neuroglicopenico può insorgere quando si sia verificata una brusca caduta dei livelli glicemici precedentemente molto elevati come si ha nel diabete non controllato (ipoglicemia relativa).
Qui di seguito vengono riportati schematicamente i sintomi e i segni riscontrati in pazienti affetti da sindromi ipoglicemiche di varia origine e natura:
Disturbi generali aspecifici all'inizio della crisi (attenenti prevalentemente alla sfera nervosa): irritabilità, stato ansioso, incapacità alla concentrazione, cefalea, astenia, adinamia;
Disturbi a carico dell'apparato gastroenterico: senso di fame, secchezza delle fauci con polidipsia, dolori addominali, nausea, vomito, talora diarrea;
Disturbi carliovascolari e respiratori: tachicardia, aritmie varie, angina (rara), ipotensione, anisosfigmia, bradipnea.
Disturbi del sistema nervoso autonomo: palpitazione, pallore, scialorrea, sudorazione, lacrimazione;
Disturbi neurologici: parestesie, fascicolazioni, crisi convulsive, paralisi, contratture (trisma), disturbi oculari (oftalmoplegia, diplopia, nistagmo, ambliopia, xantopsia, scotomi, anisocoria, midriasi), disordini extrapiramidali (tremori, rigidità, attacchi coreoatetosici);
Disturbi psichici: ansia, depressione, stato confusionale, atteggiamenti schizoidi, riso immotivato, melanconia, stato onirico, afasia, narcolessia.
Se il quadro ipoglicemico è completo è difficile incorrere in errori diagnostici; ma quando i sintomi sono subdoli possono entrare in discussione molte altre condizioni morbose. I quadri clinici con manifestazioni somiglianti ai disturbi delle sindromi ipoglicemiche sono elencati nella Tab.01.
E chiudo qui Sonny, senza polemica, solo per il gusto di informazione.
Buon tennis
- OspiteOspite
Re: Quanto tempo prima mangiate ??
Hai voglia di scherzare, spero!
Non c'entra NULLA con quello di cui parlavamo!
- onehandedbackhandFedelissimo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
Sonny Liston ha scritto:E questo sarebbe uno studio scientifico pubblicato?
Hai voglia di scherzare, spero!
non scherzo, è proprio PUBBLICATO !!!
ah, non c'entra... ma non sapevi cos'è la gluconeogenesi prima che io..le bambole, i soldatini...
- OspiteOspite
Re: Quanto tempo prima mangiate ??
onehandedbackhand ha scritto:Sonny Liston ha scritto:E questo sarebbe uno studio scientifico pubblicato?
Hai voglia di scherzare, spero!
non scherzo, è proprio PUBBLICATO !!!
E' completamente fuori tema!
Parla di patologie...
Ribadisco la domanda...
Studio pubblicato su: " EFFETTI DIETA IPERPROTEICA SU PERSONE SANE: PROBLEMI RENALI-EPATICI CONNESSI"
- onehandedbackhandFedelissimo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
tendo la mano e se ti trovi a passare dalle mie parti hai una pizza, una birra e 2 orette di tennis offerte (siamo pure dello stesso livello, ne verrà fuori una bella partita)....
- OspiteOspite
Re: Quanto tempo prima mangiate ??
onehandedbackhand ha scritto:dai, stiamo tediando un forum...
tendo la mano e se ti trovi a passare dalle mie parti hai una pizza, una birra e 2 orette di tennis offerte (siamo pure dello stesso livello, ne verrà fuori una bella partita)....
Perchè tediando?
Si parla di cose interessanti!
Ma mi linki un argomento che non c'entra nulla con la dieta iperproteica...
Soddisfa la mia curiosità... e dimmi quale titolo di nutrizione hai...
Poi, la partita si può fare tranquillamente.
DI DOVE SEI?
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
Se ho una partita o una gara la mattina mangio un panino con affettati (senza troppe complicanze quello che c'era in casa ci metto dentro) evitando robe tipo pancetta ecc.. questo un due ore prima, per poi mangiare una barretta di cioccolato una mezz'ora prima.
Se ho una partita o una gara il pomeriggio a pranzo sicuramente pasta (io ne mangio due etti ma quello dipende da persona) e una banana.Poi una mezz'ora prima un 20g di noci.
- rovesciointopAssiduo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
Roy Roger ha scritto:Ciao a tutti tenete presente che 2 dei primi 4 tennisti al mondo (Nole e Andy)sono ciliaci per cui se dovete mangiare una pasta in bianco... come qualcuno ha detto 3 ore prima del match..e che mi trova d'accordo... forse è meglio scegliere quella senza glutine...
e perchè mai non si diventa celiaci giocando a tennis
- b52_steFedelissimo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
Scherzi a parte...non ho grossi problemi legati al cibo e allo sforzo fisico... sarà perchè è davvero difficile stancarmi a dovere!
- cinzia78Nuovo arrivato
- Numero di messaggi : 5
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
- Zagreus60Fedelissimo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
- kingkongyVeterano
- Numero di messaggi : 14098
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
Zag, dici che sia da torneo?
Io, prima delle partite, mangiavo 3 ore prima, solo pasta in bianco. Poi miele e frutta secca. Ma mi rimaneva tutto di traverso fino all'entrata in campo! Un disastro biblico. Però mai andato in crisi, anche dopo ore.
- Zagreus60Fedelissimo
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
Quanto alla prima domanda: " pensi che sia da torneo?", rispondo "si, perché no?". L'importante è che non abbia mai avuto cali. Una volta che mi si è aperta la bottiglia nel borsone (disastro!!! :mes004: ) mi sono ritrovato con le energie a zero dopo un'ora.
- motomboVeterano
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Re: Quanto tempo prima mangiate ??
colazione verso le 7.00 di mattina abbondante con cornetto e cappuccino...
poi caffe' alle 10.00 e poi si scende in campo alle 13.00
praticamente prima di giocare nn mangio..forse sara' per questo che ho perso 12 kg hihihihi
cmq adesso sono in peso forma....
adesso ho scherzato....fai cosi
colazione....1 ora e mezza prima di giocare un pezzo di parmigiano poi ti mangi una crostata e un succo di frutta e poi scendi in campo in piena forma..